Ho già scritto come l'attuale Presidente della "Federazione italiana sport invernali - FISI", Giovanni Morzenti, non sia stato corretto - e sono dispiaciuto di essermi fidato di certi impegni - sul rientro della Valle d'Aosta nel circuito della "Coppa del Mondo". Promesse tante, risultati zero e questo è vergognoso. Ma l'Asiva, cioè la nostra organizzazione degli sport invernali, ha nuovamente e malgrado tutto appoggiato Morzenti alla Presidenza, che ora scricchiola, e sarà interessante capire bene come si schiereranno ora i nostri dirigenti sportivi. Ricordo infatti la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione, di cui due condonati, per concussione (oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici) da parte del tribunale di Cuneo, che ha portato oltretutto alla "sospensione" di Morzenti (da lui chiamata «autosospensione>) dalla carica di consigliere dalla "Federazione internazionale dello sci - Fis", mentre nessuna misura analoga per condanne penali esiste, per il primo grado di giudizio, per la Federazione nazionale e Morzenti ha già detto - ma lo poteva fare solo in Italia - «io resto!» Una Presidenza ulteriormente in difficoltà, dopo che la commissione di Giustizia e disciplina di secondo grado della "Fisi" ha accolto il ricorso presentato dal "Sai - Associazione Sci Accademico Italiano" di Roma, per l'annullamento, a causa di irregolarità, dell'assemblea elettiva federale dello scorso 24 aprile, dove Morzenti vinse per pochi voti sul suo antagonista. Insomma un brutto clima, imbarazzante e dannoso a livello internazionale e greve in Italia. Ci vuole aria nuova e ci vogliono interlocutori seri sia per le legittime aspirazioni valdostane sia per un mondo dello sci agonistico italiano la cui crisi si riflette anche sulla popolarità di uno sport a detrimento di tutto ciò che ruota attorno all'economia legata allo sci, che è già tutt'altro che florida.