Era dai tempi del grande romanziere d'avventura, l'americano Robert Ludlum, con il libro "Il treno di Salonicco (The Gemini Contenders)", uscito nel 1976, che non trovavo più una storia "gialla" ambientata - in quel caso in parte - a Champoluc. Confesso che non so dove sia finito quel libro, che mi aveva segnalato proprio il libraio di allora di Champoluc, il rimpianto Pino Crespi, che da notaio - per i casi della vita - si trovò proprietario di una libreria per tornare ad essere, sul limitare della vita, di nuovo notaio. Il libro era una complicata e avventurosa storia, che a un certo punto, in un giro del mondo all'inseguimento di un documento che avrebbe cambiato la storia, approdava sulle Alpi e l'autore aveva immaginato - penso solo guardando la cartina in quelle ricerche che si fanno per scrivere un libro del genere - l'esistenza di un trenino fra la Val d'Ayas e Zermatt. Realizzazione che teoricamente si sarebbe potuta fare davvero e ricordo uno studio attorno al futuro del Monte Rosa di tanti anni fa in cui l'idea era pure stata abbozzata. Questa volta Champoluc ospita, invece, un romanzo giallo all'italiana, "Pista nera" di Antonio Manzini, edito da "Sellerio". «Rocco Schiavone era stato assegnato ad Aosta da settembre, dal commissariato Cristoforo Colombo di Roma. E dopo quattro mesi tutto quello che conosceva del territorio di Aosta e provincia era casa sua, la Questura, la Procura e l'Osteria degli artisti». Questa è la sintetica descrizione dell'arrivo in Valle del personaggio principale del libro, chiamato a risolvere un delitto avvenuto sulle piste di sci, a due passi dal villaggio del Crest. Ecco la biografia dell'autore, nato a Roma nel 1964: "attore e sceneggiatore, romano (allievo di Andrea Camilleri all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica), ha esordito nella narrativa con il racconto scritto in collaborazione con Niccolò Ammaniti per l'antologia "Crimini". Del 2005 il suo primo romanzo, "Sangue marcio" ("Fazi"). Con "Einaudi Stile libero" ha pubblicato "La giostra dei criceti" (2007). Un suo racconto è uscito nell'antologia "Capodanno in giallo" ("Sellerio" 2012). Del 2013, sempre per "Sellerio", ha pubblicato il romanzo giallo "Pista Nera", con protagonista il vicequestore Rocco Schiavone". La trama del giallo è divertente e si ritrova, con qualche evidente ingenuità e cliché, il nostro ambiente di montagna come sfondo al dipanarsi della storia e alcune descrizioni, per chi conosca bene la zona, risultano azzeccate. Naturalmente in un crescendo di tensione, come da poliziesco che si rispetti, ma con la giusta dose di ironia (che all'arguto Questore di Aosta, Maurizio Celia, non dispiacerà affatto) e qualche paradosso, alla fine si scopriranno gli assassini e le ragioni del delitto. Al vecchio Pino sarebbe piaciuto e lo avrebbe consigliato ai suoi amici-clienti.