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08 dic 2023

I ragazzini e la moda dei puff

di Luciano Caveri

Non ho mai fumato. Anche se ovviamente provato ho provato. Ricordo la mia prima volta, avrò avuto 12 anni. Location: cinema Ideal di Verrès. Sigarette: un pacchetto di North Pol al mentolo. Svolgimento: nel buio della sala almeno cinque, sei sigarette durante la proiezione. Conseguenze: sono stato male come un cane e ho chiuso l’esperienza con la nicotina. I miei genitori erano tabagisti, mio padre sin da ragazzino sino alla soglia del suo ultimo giorno (me lo ricordo spesso con la cicca in bocca), mia madre fumatrice meno intensa ma altrettanto viziosa. Negli anni Sessanta e Settanta si fumava ovunque (solo nel 2003 di fu la la legge Sirchia con i suoi divieti) e noi bambini-ragazzi, fumatori passivi, non eravamo un problema. Sul sito del Governo italiano così viene descritta la situazione attuale sul consumo nella popolazione generale (indagine ISS-Doxa):

  • Fuma il 20,5% della popolazione italiana sopra i 15 anni (10,5 milioni di persone,  il 25,1%  degli uomini e il 16,3% delle donne) ma aumenta la media del numero delle sigarette fumate, 12,2 sigarette al giorno e un quarto dei fumatori supera le 20.
  • Si fuma di più al sud (29,7% uomini, 18,9% donne) rispetto al centro (23,0% uomini, 12,5% donne) e l’età media dei fumatori è 46,7 anni.
  • Tra i fumatori l’81,1% consuma sigarette confezionate, l’11,2% sigarette fatte a mano, il 14%  sigarette a tabacco riscaldato e il 5% e-cig.
  • Il consumo negli adolescenti (indagine ISS-Explora) Il 36,6% degli studenti nella fascia 14-17 anni e il 9,6% tra 11 e 13 consuma almeno un prodotto tra sigaretta tradizionale, e-cig o tabacco riscaldato (almeno una volta nel mese precedente la survey). Contrariamente agli adulti, tra i giovani il consumo è più diffuso tra le ragazze.
  • Mortalità e morbosità in Italia In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93.000 morti ogni anno (al Covid-19 sono attribuiti 120.000 morti nel 2020)
  • Il tabacco provoca più decessi di alcol, aids, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. Il fumo di tabacco, in particolare, è una causa nota o probabile di almeno 25 malattie, tra le quali bron­copneumopatie croniche ostruttive e altre patolo­gie polmonari croniche, cancro del polmone e altre forme di cancro, cardiopatie, vasculopatie.
  • Circa il 50% dei fumatori muore in media 14 anni prima dei non fu­matori e i fumatori sono affetti per più anni da condizioni precarie di salute nel corso della vita. Roba tosta! Con la testimonianza del mio figlio dodicenne ormai è esploso il fenomeno inquietante - con tanto di ragazzini “spacciatori” - dei puff, cioè sigarette elettroniche usa e getta, che sono sempre più diffuse come alternativa al fumo tradizionale. Si tratta di dispositivi monouso, interamente precaricati di liquido aromatizzato, spesso anche con nicotina. Non richiedono manutenzione e vanno usati e gettati una volta esaurito il liquido. In Francia si sta affrontando l’emergenza, come racconta su Le Monde Romain Geoffroy con un articolo pieno di dati scientifici: ”Les députés vont voter un texte qui pourrait, pour une fois, faire l’unanimité dans l’Hémicycle qui vise à interdire les dispositifs électroniques de vapotage à usage unique, aussi appelés « puffs ». Apparues sur le marché français en 2021, ces cigarettes électroniques jetables, simples d’utilisation, préremplies et non rechargeables, sont accusées de contribuer à la popularité du vapotage chez les plus jeunes. Utilisant des couleurs vives et des arômes sucrés (cola, thé glacé, barbe à papa, milk-shake…), le marketing de ces nouveaux produits de la « vape » cible les adolescents, alors même que leur vente aux mineurs reste interdite”. Situazione italiana simile, ma per ora priva di interventi legislativi e, a dire il vero, sul divieto totale potrebbe intervenire il veto dell’Unione europea nel nome del mercato. Ancora l’articolo: “L’usage de la cigarette électronique a explosé ces dernières années, notamment chez les adolescents. En 2022, le vapotage a dépassé pour la première fois les niveaux d’expérimentation et d’usage récent de tabac à 17 ans. Le nombre de vapoteurs quotidiens a même triplé en cinq ans dans cette classe d’âge ». Infine una riflessione utile: ”La cigarette électronique peut être présentée comme un outil d’aide au sevrage chez les fumeurs, mais ce n’est pas le cas des puffs, assure Marc-Antoine Douchet, chargé d’études à l’OFDT : ces e-cigarettes jetables « constituent bien un risque de porte d’entrée vers la nicotine, d’autant plus que des enquêtes qualitatives montrent que leur potentiel addictif n’est pas forcément perçu ». Cette renormalisation de l’action de fumer pourrait mettre à mal l’objectif du gouvernement d’une génération sans tabac en 2032”. Interessante porsi degli obiettivi sfidanti, ma queste “puff” rischiano di sconvolgere lo scenario.