Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
29 nov 2024

Modalità Natale

di Luciano Caveri

Partecipo con interesse al conto alla rovescia verso il Natale. Segnalo - ma rischio di essere fuori tema - che già anni fa uscì sul mercato il panettone estivo, versione che doveva dimostrare che anche quel dolce potesse essere sdoganato in altro periodo. Bizzarrie del mercato…

In realtà, prima ancora che tutto si avvolga nel clima del Natale, a segnare l’avvio del periodo natalizio sono gli autogrill, che risultano un barometro straordinario dell’aggressività commerciale. Lo vedremo tra qualche settimana quando, archiviato il 25 dicembre e dintorni, spunteranno assieme a costumi carnevaleschi, le colombe pasquali con un ritmo da capogiro.

Ora, confesso che - nel tran tran delle cose da fare - a casa nostra l’albero di Natale già troneggia con aria padronale con accumulazione di palline di diverse parti del mondo, visto che ovunque te le propongono per partecipare alla bulimia da decorazioni.

Ormai da lungo tempo spunta il 1 dicembre e la ricerca - ormai presa sul serio - dei calendari dell’Avvento i più curiosi. Fate un giro sul Web e resterete stupiti della varietà. Il mio quest’anno viene dal noto pasticciere Iginio Massari, di cui di recente ho letto la storia personale sul Corriere e i suoi esordi erano da…pugile e in occasione del suo matrimonio dimenticò niente di meno che la torta nuziale.

La storia del calendario dell’Avvento è la dimostrazione delle diverse contaminazioni che attorniano il Natale. Ricordo di aver letto su Focus “Il Calendario dell'Avvento fu inventato da Gerhard Lang, un editore protestante, originario di Maulbronn (Germania), nel 1908. Al tempo in Germania c'era già l'usanza di aspettare la festa della nascita di Gesù facendo 24 piccoli pacchettini da scartare, uno al giorno, dal 1° dicembre al giorno di Natale. Ma Lang fece qualcosa in più: preparò un calendario con un disegno per ogni giorno. L'anno seguente introdusse il dettaglio delle finestrelle, dal cui interno spuntavano angeli o piccoli Gesù Bambino da ritagliare o assemblare. Successivamente arrivarono dolci e cioccolatini".

Poi, come tutte le trovate che hanno successo, dilagò e così spiega ancora "Focus": "Il calendario conquistò prima i Paesi protestanti, poi quelli cattolici. Negli anni dei regimi totalitari i calendari dell'Avvento vennero sfruttati dalla propaganda: durante il nazismo, dietro ogni finestra c'era un simbolo della "grande Germania", mentre nella Repubblica democratica tedesca, durante la Guerra Fredda, al posto degli angeli potevano spuntare le sonde sovietiche, come lo "Sputnik", o i cosmonauti come Jurij Gagarin".

E' interessante constatare come tutto l'armamentario natalizio: dalla data del 25 dicembre al presepe, dall'albero di Natale al vischio, dallo scambio dei doni ai Re Magi, dalle musiche ai piatti immancabili siano un insieme straordinario di sovrapposizioni culturali di diversa provenienza che si fondono in una tradizione che più che togliere aggiunge. Di recente sono stato ad Assisi e proprio San Francesco fu precursore del presepe, anch’esso presente nel mio soggiorno in forma stilizzata, avendo rinunciato al presepe esteso, quando in questa stagione andavo nelle montagne vicine a cercare il muschio più bello.

In Valle Aurina a Luttach nel Tirolo del Sud, c’è un museo, il "Maranatha" (dall'Antico Testamento nel significato "Signore nostro, vieni!"), considerato la più grande esposizione di presepi in Europa. Sul sito c'è una spiegazione della nascita del Presepe, che qui riporto, scritta da Steger Conrad: “Comunemente il "padre del presepio" viene considerato San Francesco d'Assisi, poiché a Natale del 1223 fece il primo presepio in un bosco. Allora, Papa Onorio III, gli permise di uscire dal convento di Greggio, così egli eresse una mangiatoia all'interno di una caverna in un bosco, vi portò un asino ed un bue viventi, ma senza la Sacra Famiglia. Poi tenne la sua famosa predica di Natale davanti ad una grande folla di persone, rendendo così accessibile e comprensibile la storia di Natale a tutti coloro che non sapevano leggere". Ma anche avere una rappresentazione completa bisogna attendere Papa Niccolò IV che incaricò Arnolfo di Cambio, uno dei più influenti architetti e scultori del medioevo italiano, di creare un presepe in marmo (1291) per l’oratorio del presepe. Il gruppo scultoreo, realizzato in marmo di Carrara, costituisce il primo presepe conosciuto dalla storia dell’arte. San Giuseppe, il bue e l’asino affiancano uno dei Magi in ginocchio e altri due in piedi, scolpiti in un solo blocco nell’atto di avvicinarsi alla Madonna con Bambino, opera della seconda metà del Cinquecento.

Comunque sia, la macchina natalizia ormai è avviata e tutto l’affannarsi attorno a simboli e tradizioni è quanto crea giustamente l’attesa.