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31 gen 2025

A proposito di volpi

di Luciano Caveri

Le battute di spirito mi sono sempre piaciute. Mio papà Sandro le faceva e molti ricordano ancora questa sua arguzia. Temo - e lo dico con affetto - di aver ereditato questo ”vizio”.

Imbattibile è stato su questo uso dei calembours e jeux de mots (espressioni francesi che amo) Giulio Andreotti, che ho conosciuto nella mia esperienza parlamentare. Così si presentava: «A parte le guerre puniche, mi viene attribuito veramente tutto», diceva di sè. Ed erano i tempi grami dei processi e sui pentiti aggiungeva: ”La teoria che non si dicono bugie non potrebbe essere applicata nemmeno alle suore di clausura, figuriamoci fra gli appartenenti di Cosa Nostra”. Battuta fulminante.

Da Ministro del Tesoro e delle Finanze e allora: ”L’umiltà è una virtù stupenda. Ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi ». E ancora: «Non basta avere ragione: bisogna avere anche qualcuno che te la dia». A chi gli faceva notare il suo attaccamento al potere, replicava: «Meglio tirare a campare che tirare le cuoia». Craxi lo definì una volpe, aggiungendo che «le volpi a volte finiscono in pellicceria». Quando morì, Andreotti, gelido, commentò: "A volte i cacciatori muoiono prima della volpe". Questa cosa della volpe mi ha sempre incuriosito e su questo vi intrattengo, visto che si dice dell’animale che è ”furbo”, anche se il concetto di “furbizia” è più culturale che scientifico.

Si sostiene che la volpe sia furba perché, fin dall’antichità, questo animale è stato associato all’astuzia e all’intelligenza. Ci sono diverse ragioni per questa fama.

In Natura la volpe è un predatore molto adattabile e può vivere facilmente in diversi habitat, dalle foreste alle città E’ capace di trovare cibo anche in situazioni difficili, utilizzando strategie di caccia ingegnose e sapendo evitare i pericoli, compresi i cacciatori e le trappole.

Avete visto le foto della volpe che salta sulla neve? La tecnica di caccia viene chiamata “mousing leap” per catturare prede sotto la neve. Si pensa che possano sfruttare il campo magnetico terrestre per migliorare la precisione del balzo. Questo comportamento è stato studiato e suggerisce un livello di sofisticazione notevole nel modo in cui percepiscono e interagiscono con l’ambiente.

In molte culture la volpe è protagonista di racconti e leggende in cui dimostra capacità di manipolazione verso altri animali esseri umani per ottenere un vantaggio. Un esempio famoso è La volpe e l’uva di Esopo, dove la volpe usa l’astuzia per giustificare il proprio insuccesso.

Nella lingua italiana e in altre lingue, ci sono molte espressioni che collegano la volpe alla furbizia, come “essere una vecchia volpe” (per indicare una persona molto esperta e astuta), mentre in francese si può citare “Un bon renard ne mange jamais les poules de son voisin” e in tedesco « Den Fuchs muss man mit den Fuchsen fangen” (Si deve dare la caccia alla volpe con le volpi).

Insomma, la volpe è considerata furba perché è un simbolo di intelligenza pratica. Non mi sembrava tale la volpe che per anni è periodicamente faceva i suoi bisogni su di uno zerbino davanti a casa mia!

Un famoso studio condotto in Russia dal genetista Dmitrij Beljaev ha selezionato volpi argentate in base al loro comportamento nei confronti degli esseri umani. Dopo alcune generazioni, le volpi più docili hanno mostrato tratti comportamentali simili a quelli dei cani, suggerendo una capacità di apprendimento sociale e adattabilità.

Insomma: le volpi possono essere oggetto di ammirazione, ma la trasposizione con la furbizia umana è altra cosa. Il furbo non è quasi mai vincente, perché pensa di mettere tutti nel sacco..