L'asse Baviera-Gressoney nel nome della birra
Quando salgo nella Valle del Lys, specie a Gressoney-Saint-Jean così come a Gressoney-La-Trinité, mi sento "a casa" per varie ragioni.
...continuaQuando salgo nella Valle del Lys, specie a Gressoney-Saint-Jean così come a Gressoney-La-Trinité, mi sento "a casa" per varie ragioni.
...continuaMettiamola così: la Maturità di quest'anno, iniziata ieri con l'attesa e discussa prova scritta di italiano, è come un colpo al cuore perché quarant'anni fa, ma qualche giorno dopo perché allora la "Matura" era ad inizio luglio, chiudevo non male le Scuole Superiori al Liceo "Carlo Botta" di Ivrea.
...continuaSono un non fumatore tollerante, perché il fumo mi ricorda mio papà - tabagista indefesso - visto che in campo di internamento in Germania scambiava la poca zuppa nel piatto con qualche rimasuglio di sigaretta.
...continuaVedi il caso: mentre sbircio su "Twitter", nel cercare qualche notizia come da abitudine in questa parte digitale della mia vita (cosa facevamo prima in certi momenti?), trovo una rubrica dedicata ai proverbi.
...continuaLa magia della Radio mi ha conquistato da ragazzo e, anche quando facevo altro in politica con ruoli elettivi, è rimasto un legame che non ho mai abbandonato, come se fosse un mio destino averci a che fare.
...continuaBisognerebbe ogni tanto rovesciare le prospettive, rompere gli schemi e cercare strade nuove.
...continuaPer l'edizione di questo sabato mi è stato richiesto di scrivere su "La Vallée notizie" tremila battute sulla situazione politica valdostana: esercizio non semplice per la comprensibile ragione di un puzzle da comporre che appare complesso e foriero di scelte di una certa rilevanza in vista della convocazione del nuovo Consiglio Valle, prevista tra poco più di una settimana.
...continuaPur di avere il motorino a quattordici anni avrei fatto carte false.
...continua«Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?».
...continuaProsegue la grave crisi di credibilità delle Olimpiadi invernali con la scelta di domenica dei vallesani di dire "no" alla candidatura olimpica: un venticello che sentivo arrivare dai miei contatti d'Oltralpe e che non mi stupisce affatto, quel che è certo è che, provenendo dalla Svizzera, Paese alpino per eccellenza ed iconografie, dimostra quanto i Giochi Olimpici andrebbero rinnovati, se non chiusi, perché si trovano nella mani della cricca del "Comitato Olimpico Internazionale" con la ridicola valorizzazione di città che le montagne le vedono da distante, con spese miliardarie, spesso buttate al vento per il mancato riutilizzo delle strutture e con gare con discendente appeal verso il pubblico.
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