Sgarbi: la montagna attraverso l’arte
Difficile - specie oggi che appare depresso e deperito, quasi smarrito - trovare una definizione di Vittorio Sgarbi.
Potrebbe essere epicureo, bon vivant, intellettuale dell’eccesso. Lui, con la sua incontinenza verbale e pronto alla rissa televisiva, si è autodefinito “Il matto del paese” o, senza falsa modestia “Il più grande storico dell’arte vivente”. Segno distintivo, dai suoi esordi nel teatro tv di Maurizio Costanzo, il suo “Capra, capra, capra”, sdoganato pure da una sentenza della Cassazione.
Hanno detto di lui. Giorgia Meloni: “Un genio scomodo ma indispensabile”; Matteo Renzi: “Sgar...
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